Swatt Club, il presidente Carlo Beretta svela il budget per il 2026: “245mila euro, di cui quasi 60mila da chi ha voluto il nome sull’ammiraglia”
Lo Swatt Club prosegue la sua crescita. La formazione italiana era già molto nota tra gli appassionati per il suo ruolo nel prendere e cercare di rilanciare corridori rimasti senza contratto nell’ambiente World Tour, Professional e a volte addirittura Continental. La storia del club nato da un blog di appassionati di ciclismo è diventata una favola lo scorso giugno, quando Filippo Conca ha conquistato il campionato nazionale italiano in linea arrivando davanti ai più quotati Alessandro Covi (UAE Team Emirates XRG) e Thomas Pesenti (Soudal Quick-Step Development Team). Un sogno quasi impensabile diventato realtà, che promette di continuare anche nella prossima stagione.
Il presidente dello Swatt Club Carlo Beretta infatti ha pubblicato un post su LinkedIn dove svela la situazione economica per la prossima stagione, aiutata anche dalla donazione di molti tifosi e appassionati: “245 mila euro è il budget per la stagione 2026 su strada. Quasi 60mila euro sono stati raccolti tramite la campagna ‘support’, dove chi ha aderito avrà il proprio nome sulla nostra ammiraglia per tutta la stagione 2026. Il resto del budget proviene totalmente dai profitti della rivendita di abbigliamento. Almeno l’80% del budget del team élite dipende quindi dalla gente, dai tifosi, dai membri Swatt e dal loro supporto. Una cosa unica nel mondo dello sport, sicuramente nel ciclismo che è Sponsor dipendente“.
Carlo Beretta ringrazia quindi tutti coloro che hanno voluto sostenere lo Swatt Club: “È un investimento grosso per le dimensioni nostre attuali, tanti analitici e gente che mastica i numeri nelle aziende direbbe folle. Però questi investimenti ci fanno vivere giornate di adrenalina. E se in futuro salteremo in aria lo faremo sognando”. In un post su Instagram ha aggiunto: “A voi che avrete il nome sull’ammiraglia, a voi che comprate abbigliamento per supportarci, a voi che alimentate tutto questo: possiamo solo dire grazie. Siete una cosa unica nel ciclismo, anzi nel mondo dello sport“.
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